La parte ricorrente ha impugnato la determina di esclusione adottata dalla Stazione Appaltante in relazione alla mancata corrispondenza della polizza provvisoria presentata dal concorrente rispetto allo schema tipo imposto dal disciplinare di gara.

Il Giudice Amministrativo ha rigettato il ricorso proposto facendo preliminare leva sui dati fattuali in base ai quali la Commissione di gara aveva coerentemente rilevato l’irregolarità della cauzione provvisoria presentata rispetto a quanto prescritto dal paragrafo dedicato del Disciplinare di gara atteso che: l’importo della cauzione risultava minore rispetto al 2% dell’importo a base di gara; la cauzione non risultava redatta secondo lo schema dell’Allegato al Disciplinare di Gara; mancava l’autentica notarile attestante poteri e qualità del firmatario.

Successivamente la concorrente era stata anche invitata, in sede di soccorso istruttorio, ad integrare e regolarizzare la suddetta cauzione. La ricorrente, quindi, integrava la cauzione provvisoria sino all’importo richiesto e presentava la prescritta autentica notarile. Tuttavia, malgrado tali integrazioni, la cauzione non risultava ancora conforme allo schema di cui all’Allegato richiesto dalla Stazione appaltante che, per tali ragioni, escludeva la ricorrente dalla gara ai sensi dell’art. 83, co. 9, D.Lgs. 50/2016 e contestualmente comunicava all’ANAC l’avvenuta esclusione.

A parere del T.A.R., la delibera impugnata risulta immune dalle dedotte censure di difetto di motivazione e difetto di istruttoria in quanto l’esclusione della ricorrente è stata determinata, nella specie, dalla sua mancata adesione al soccorso istruttorio predisposto dalla Stazione appaltante e dall’avere prodotto una Polizza di contenuto dichiaratamente difforme rispetto allo Schema tipo, ipotesi peraltro annoverata dal disciplinare, tra le cause di esclusione.